SECONDA RASSEGNA DI POESIE "Il Gran me e piccolo me"

RASSEGNA DI POESIE "IL Gran me e piccolo me"

"IN ME SON QUASI DUE PERSONE: TU GIÀ NE CONOSCI UNA; L'ALTRA, NEPPURE LA CONOSCO BENE IO STESSO. SOGLIO DIRE, CH'IO CONTO D'UN GRAN ME E DI UN PICCOLO ME: QUESTI DUE SIGNORI SONO QUASI SEMPRE IN GUERRA TRA DI LORO: L'UNO È SPESSO ALL'ALTRO SOMMAMENTE ANTIPATICO. IL PRIMO È TACITURNO E ASSORTO CONTINUAMENTE [...], IL SECONDO PARLA FACILMENTE, SCHERZA E NON È ALIENO DAL RIDERE E DAL FAR RIDERE. [...] IO SONO PERPETUAMENTE DIVISO TRA QUESTE DUE PERSONE. ORA IMPERA L'UNA, ORA L'ALTRA. IO TENGO NATURALMENTE MOLTISSIMO DI PIÙ ALLA PRIMA, VOGLIO DIRE AL MIO GRAN ME; MI ADATTO E COMPATISCO LA SECONDA, CHE È IN FONDO UN ESSERE COME TUTTI GLI ALTRI, COI SUOI PREGI COMUNI E COI COMUNI DIFETTI. QUALE DEI DUE AMERAI DI PIÙ." (DA UNA DELLE LETTERE SCRITTE DA PIRANDELLO DEL 1894 "IL GRAN ME E IL PICCOLO ME", ALLA MOGLIE ...)




Una rassegna, arrivata al secondo anno, che nasce per un mondo spesso dimenticato, per dar voce a chi molto spesso non ce l'ha, per motivi diversi, quello della Disabilità, che non è "diversità" nel sentire, anzi molto spesso sentono il doppio. Il nome prende proprio spunto da questa lettera di Pirandello, perché la ricerca interiore, che molto spesso diventa scontro, in persone che non per scelta passano molte ore da sole, quasi abbandonate, ai margini di una Società che va troppo di corsa e in alcuni casi le loro "Urla" silenziose diventano poesia. Persone che hanno un vissuto segnato nei loro corpi e nelle loro menti, che hanno completamente modificato la loro vita, che li costringono il più delle volte ad una solitudine che pochi vedono, ma che esiste ... e come se esiste e per non morire dentro le loro emozioni diventano "parole". In fondo esistono le Olimpiadi e tante manifestazioni parallele, perché non farlo anche nella poesia e dar loro il modo di sentirsi parte di "qualcosa", essere protagonisti. Anche quest'anno abbiamo deciso di aprire questa rassegna solo a loro, per dar sfogo e far comprendere come ci sia il bisogno di intervenire nel Sociale, per far si che per una volta non si sentano dimenticati, ma "protagonisti". Io credo che leggere il mondo che hanno dentro sia un arricchimento per tutti. Questa rassegna farà parte di un contenitore più grande, "racconti nella rete" di "LuccAutori" ed è nata inizialmente da un gruppo in facebook  "Letteratura Terapeutica"da me amministrato, sono disabile al 100 % e avendo salvato a me la vita scrivere, ho voluto sapere se anche ad altri avesse fatto lo stesso effetto e dal successivo Blog, "poesie nella Rete - Letteratura Terapeutica", dove raccolgo i loro scritti ... Una Rassegna che durante l'Anno "0" ci ha regalato davvero tante emozioni ed ha realmente aperto uno spiraglio a persone che fan di tutto per vivere ed è giusto che non siano dimenticate, ma anzi che abbiano il loro giusto spessore. Persone che sono si disabili nel corpo, ma non certo dall'anima e che hanno davvero molto da dare ! Questa seconda edizione sarà Patrocinata dall'Associazione di volontariato "Normalmente"che ha creduto in questa idea, Progetto, sogno e che ci ha permesso di offrire molte più cose dell'Edizione precedente e di cui oggi come oggi sono onorata di esserne Socia e dall'A.S.L. che anche quest'anno sarà con noi. Grazie al patrocinio della P.I.I.E.C e SIMP che si prenderà cura della prefazione dell'Antologia della Rassegna, che raccoglierà le poesie partecipanti, edita da Intermedia Edizioni. Ringrazio tutti per il loro sostegno che ci hanno permesso di crescere, nella speranza che anche quest'anno sia l'emozione a farla da padrona, in un mondo quasi sommerso, ma che esiste ed ormai la sua voce non può più essere non "ascoltata". 

Cinzia Dipace

Ho fame di poesia,
la poesia dell'anima,
quella che ti avvolge
come in caldo abbraccio,
che ti sfiora come carezza intensa,
quella che diventa medicina naturale,
che ogni malattia combatte,
ho fame di poesia,
quella che ti travolge,
quella dolce melodia,
di un violino in riva al mare,
ho fame di emozioni, magia e incanto,
fame di vita, quella che scorre mentre scrivo,
quella che ti veste e poi ti spoglia,
ho fame di quel tepore,
di quell'onda che si infrange,
della brezza del mare,
che deposita la salsedine sulla pelle,
di quel brivido che percorra il corpo
fino ad entrarti dentro

e diventare il tuo battito più grande ...

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